La patata si confronta
Il cibo che noi troviamo nei punti vendita ha quasi sempre lo stesso prezzo, in tutta la città e per tutto l’anno. E spesso non possiamo scegliere un livello qualitativo diverso, come nel caso del caffè al bar, della carne, del pane, dei formaggi, della frutta e della verdura. Se il prezzo è uguale, lo sarà anche la qualità, e quindi il famoso legame con il territorio è inesistente. Eppure, noi abbiamo la percezione che così non è, che le differenze possono essere anche grandi, ma questo approccio agiografico al cibo ci ha privato delle parole chiavi per cogliere o anche per scegliere il livello qualitativo di un alimento.
Roberto Rubino, ricercatore e Presidente dell’Anfosc ha scritto un libro –“Il Cibo ci Parla”- frutto delle ricerche che Anfosc, con i suoi collaboratori, va svolgendo su queste tematiche e dei risultati e dei riscontri che di recente stanno venendo fuori dall’esecuzione di molti progetti PSR -Misura 16 e 19- che sono stati svolti e si stanno svolgendo in molte Regioni ed ambiti regionali (Campania, Molise, Sicilia) aventi a tema l’applicazione del Metodo Nobile® su molte materie prime (grano, latte, carne, frutta, ortaggi, ecc.), per fornire al lettore il metodo e gli strumenti conoscitivi per chiedere o anche produrre il livello qualitativo desiderato.
Ne parleremo, o meglio, ne parleranno i cibi in degustazione comparata e Roberto Rubino alla presenza di vari consumatori interessati ad una alimentazione consapevole.
Questa volta protagoniste saranno le patate, che non sono tutte uguali, anche se uil prezzo lo è. ma qual è la distanza tra la più scadente e la più buona; e, soprattutto, la patata di Acerno dove si posiziona?
Proveremo a capirlo degustando alla cieca patate di diversa provenienza ma di cui conosciamo la resa per ettaro. Perché sarebbe inutile conoscere il valore di un prodotto se no si può risalire alla causa.